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Progetti per le case di riposo

CASE DI RIPOSO
Lavorare con gli anziani, così come con altri soggetti fragili, comporta un investimento affettivo ed emotivo che coinvolge il personale socio-sanitario negli aspetti più intimi. Tale coinvolgimento fa parte integrante della relazione d’aiuto ed influisce sull’efficacia del lavoro, facilitando od ostacolando la relazione stessa a seconda dei momenti e delle circostanze.

Nella relazione con l’altro (con il collega, con l’ospite, con l’istituzione…) si riversano inevitabilmente quegli elementi che affaticano e appesantiscono (aspettative presunte, proiezioni, non detti, elementi conflittuali non elaborati…) e danno luogo ad una dimensione “immaginaria” che distoglie dal vero focus del proprio essere lì: fare (bene) il proprio lavoro. È questo sovraccarico psichico, dato dalla “distrazione” di ciò che rimane latente, non verbalizzato, non esplicitato, non “lavorato”, che può condurre a una situazione di usura, denominata “burnout”, e che influisce negativamente sulle capacità di rispondere adeguatamente alla domanda avanzata dall’utente e dall’organizzazione di cui l’operatore fa parte.

RIORDINARE LA FUNZIONE DEL SETTING DI CURA
ordinareLa supervisione in istituzione funge da funzione di riordino, sia delle regole materiali sia delle diverse unità di cura, perché sviluppino contatto, aumento del legame fra i membri e un processo elaborativo e di consapevolezza.

La supervisione è lo strumento elettivo per essere di aiuto al personale che si occupa di relazioni di aiuto. È un processo, veicolato da un supervisore, di condivisione dei pensieri e di donazione di senso agli eventi psichici che coinvolgono gli operatori e l’anziano. È un luogo per pensare i pensieri.

 

 

L’OGGETTO DI LAVORO
È oggetto di lavoro la relazione degli operatori con gli anziani, non la loro soggettività in quanto tale. Nemmeno le dinamiche tra colleghi sono prese in considerazioni in quanto tali, ma nella misura in cui incrociano la relazione degli operatori con i loro utenti.

I temi affrontati sono la sofferenza, la morte, i fenomeni transferali, che vengono riprodotti nel campo del gruppo a partire dal caso discusso.

immaginesupervisionePossiamo inoltre offrire efficacemente anche un lavoro di supervisione all’équipe curante, un processo di sviluppo volto a:

promuovere l’autonomia e la gestione di sé nelle declinazioni individuali e gruppali, e la capacità di comprendere e trasmettere fatti mentali ed esperienze;
creare forme provvisorie, per tollerare di operare secondo un pensiero complesso, capace cioè di scegliere e distinguere;
collegare ottiche e diversi punti di vista;
intrecciare tra loro i vari livelli implicati;
rinunciare ad un pensiero unico, forte, fatto di ricette e formule “per tutte le occasioni”;
sostare nella provvisorietà delle soluzioni e nella flessibilità dei modelli.

 


RICHIESTA DI PREVENTIVO
Siete un Ente o un’Istituto di Cura per anziani e i Vostri operatori lanciano segnali di stanchezza?

L’équipe curante si sente in un vicolo cieco?

I tagli economici e la riorganizzazione dei servizi vi ha mandato in tilt?

Descriveteci la Vostra situazione e prepareremo una proposta personalizzata!

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